Questo blog è la rappresentazione di un viaggio in direzione di una scuola diversa, dove il rapporto fra colleghi è basato sulla collaborazione continua, e sullo scambio di opinioni ed esperienze finalizzati allo sviluppo di competenze dell'alunno non solo disciplinari ma anche di cittadinanza. Mi auguro che il mio prossimo step: dirigenza mi vedrà circondata da docenti altrettanto entusiasti, competenti e con tanta voglia di impegnarsi per rinnovare e cambiare le cose.
venerdì 26 maggio 2017
giovedì 25 maggio 2017
Il calcolo delle responsabilità
Contatto
Stabilire un contatto con i singoli studenti è di fondamentale importanza, proprio così, non con la classe, o non solo, ma con ognuno di loro per creare una relazione affettiva, di fiducia e di rispetto reciproco. Partendo da questo rapporto scambievole si può lavorare sulla motivazione, sull'incoraggiamento, ma anche sulla critica, ma che sia costruttiva non stigmatizzante. Il vecchio detto del "bastone e la carota" ha una validità calzante. È importante sottolineare l'errore ma al tempo stesso occorre enfatizzarne l'utilità per evitarlo in futuro. La capacità del docente di riconoscere gli alunni più bisognosi di incoraggiamento è alla base del successo scolastico degli stessi. Coinvolgerli attivamente, lodandoli ad ogni risposta positiva e spronandoli a fare sempre meglio porterà sicuramente a quella resilienza fondamentale per affrontare qualunque difficoltà presente e futura.
martedì 23 maggio 2017
La scuola nell'era digitale
Ormai l'inglese e la tecnologia sono diventate due "must" . Pare che senza non si possa ritenersi completi. Se per il primo, ovviamente, sono completamente in sintonia, per la seconda, data la mia età, sono un tantino circospetta. Intendiamoci, sono assolutamente d'accordo sul bisogno di non rimanerne fuori, ma ho difficoltà a staccarmi da anni di tradizione cartacea. Eppure sono convinta che per attivare la famosa " motivazione" degli studenti occorra percorrere quella via. Loro la capiscono, la vivono, la amano. Però è importante capire la differenza fra insegnamento digitale e digitalizzato. Molti docenti credono che usando il libro di testo non cartaceo stiano portando innovazione in classe. Sicuramente è un primo passo, ma molto piccolo. Sarebbe bello avere classi con un computer a postazione, che possa servire da ampliamento, da cassa di risonanza a quanto detto prima o anche dopo, ma guardandosi negli occhi, scambiandosi qualche battuta, aggiungendo quel po' di personale che avvicina e rende complici. Sembra utopico ma dobbiamo crederci e lavorare in tale direzione.
Cosa penso della scuola oggi?
Fattibile?
by giuliana novelli - Monday, 20 February 2017, 12:35 PM
Sicuramente sì, ma credo che lo sia soprattutto nella scuola primaria, che tra l'altro già lo presuppone, sulla carta almeno. Infatti nei primi anni lo sviluppo cognitivo dei bambini è aperto verso il mondo in modo completo, pieno di curiosità e interesse. Sta ai docenti considerarli in modo olistico senza tralasciare alcun aspetto delle loro "intelligenze". Ma non è facile. Troppi alunni, non sempre scolarizzati e docenti con "forma mentis" precostituita e limitata che non comprendono la creatività come modo di apprendere la realtà. Mi ricordo che mio figlio disegnò un gatto verde e fu aspramente redarguito ("Hai mai visto un gatto verde!!!?"). Se si smettesse di giudicare gli alunni tal modo forse potremmo non avere alunni completamente demotivati, perché bloccati o frenati all'inizio del loro percorso di apprendimento.
L'autoanalisi dell'insegnante
Ancora studentessa
Quando entro in classe non dimentico mai di essere stata una studentessa. Questo non vuol dire che non sono consapevole del mio ruolo, anzi! Credo che per raggiungere gli obiettivi di un docente, ovvero sviluppare conoscenze, abilità e competenze dei discenti è indispensabile motivarli. In poche parole il famoso detto " il bastone e la carota " è sempre valido. Solo che io il bastone lo nascondo con la mia pazienza, comprensione e disponibilità.
Domanda non googleable
LA QUESTIONE DEL MEDIOEVO
Nel medioevo in Italia si parlavano diverse lingue, come al giorno d'oggi i dialetti. Nacque così la necessità di scegliere una lingua che valesse per tutti. Sai cosa successe?
Nel medioevo in Italia si parlavano diverse lingue, come al giorno d'oggi i dialetti. Nacque così la necessità di scegliere una lingua che valesse per tutti. Sai cosa successe?
Giuliana
Domanda non googleable
COSA SIGNIFICA MANGIARE SANO
Cosa mangi a merenda? Credi che ciò ti faccia bene, ti tolga solo la fame o ti appaghi momentaneamente?
Cosa mangi a merenda? Credi che ciò ti faccia bene, ti tolga solo la fame o ti appaghi momentaneamente?
Giuliana
RIFLESSIONI A CALDO SUL PBL
Come diceva Carolina il modo in cui abbiamo studiato noi è lontano anni luce da quello proposto dal prof. Zecchi ma non per questo non ha dato frutti. Ma è pur vero che oggi gli studenti pongono sempre la stessa domanda "A che serve studiare ......" di solito è la matematica, la disciplina più famigerata, eppure se proposta in termini di autenticità, presentando un "problema"" vero calato nel reale, potrebbe incuriosire e spingere lo studente di solito refrattario a cercare una risposta o meglio a percorrere una strada per trovare la risposta. Ecco che non conterebbe più la meta, o non solo, ma il processo per arrivarci. Per questo è importante implementare i vecchi metodi con nuove idee metodologiche. Sfornare uomini e donne che sappiano di Kant o di Pirandello ma che non siano in grado di affrontare semplici problematicità quotidiane nella vita o nei futuri lavori servirebbe a ben poco. Occorre superare la paura del nuovo e provarci. Nessuno di noi sa come, io almeno no, ma buttiamoci.
Come diceva Carolina il modo in cui abbiamo studiato noi è lontano anni luce da quello proposto dal prof. Zecchi ma non per questo non ha dato frutti. Ma è pur vero che oggi gli studenti pongono sempre la stessa domanda "A che serve studiare ......" di solito è la matematica, la disciplina più famigerata, eppure se proposta in termini di autenticità, presentando un "problema"" vero calato nel reale, potrebbe incuriosire e spingere lo studente di solito refrattario a cercare una risposta o meglio a percorrere una strada per trovare la risposta. Ecco che non conterebbe più la meta, o non solo, ma il processo per arrivarci. Per questo è importante implementare i vecchi metodi con nuove idee metodologiche. Sfornare uomini e donne che sappiano di Kant o di Pirandello ma che non siano in grado di affrontare semplici problematicità quotidiane nella vita o nei futuri lavori servirebbe a ben poco. Occorre superare la paura del nuovo e provarci. Nessuno di noi sa come, io almeno no, ma buttiamoci.
Giuliana
martedì 2 maggio 2017
Le criticità della valutazione
La massima criticità del sistema attuale della valutazione non è tanto nell'attribuire numeri come voti, sempre che ogni docente attribuisca a quel numero una miriade di variabili considerate. Il vero problema è che sia le famiglie che gli studenti non vanno oltre il proprio naso (voto numerico) e considerano solo il voto attribuito al compito in classe o all'interrogazione classica. La loro domanda più frequente è:" Ma fa media?"Bisognerebbe cancellare dall'universo scuola la frase"media aritmetica", ma cancellarla anche dalle menti degli alunni e dei loro genitori per sempre. Ma penso che ciò sia quasi impossibile.
by Giuliana
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